L'industria produttiva utilizza principalmente tre tipologie di gesso:
- gesso naturale
- gesso da desolforazione (FGD)
- gesso da riciclo o da recupero di sfridi
Il gesso naturale trova l’impiego più diffuso, le altre tipologie sono un complemento in funzione della loro disponibilità sul mercato.
L’estrazione dei blocchi di gesso naturale avviene in sotterraneo o per sbancamento in cave a cielo aperto. I blocchi vengono quindi frantumati e resi trasportabili allo stabilimento per la relativa lavorazione. Per agevolare le operazioni, gli stabilimenti vengono normalmente posti nei pressi delle cave se non direttamente nella stessa area. Ciò consente di ridurre al minimo gli spostamenti per il trasporto del materiale estratto e riportare in cava i residui di lavorazione della pietra per ricostituire il terreno.
La pietra frantumata subisce una successiva frantumazione in stabilimento per rendere più agevole e più efficace il passaggio nei forni di cottura che può avvenire in due differenti modi:
- per via secca: la cottura viene regolata a seconda del prodotto finale che si vuole ottenere (gesso cotto, gesso comune, gesso surcotto);
- per via umida: la cottura avviene in soluzione satura di vapore oppure in soluzione salina (gessi speciali).
Dopo la cottura il gesso è trasformato in una serie di prodotti base con differenti caratteristiche chimico-fisiche che dipendono dal tipo di utilizzo finale e di prodotto che si vuole ottenere (lastre di gesso rivestito, intonaci, blocchi o gessi speciali).